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Ritrovamenti archeologici a Valguarnera, "...un immenso patrimonio di inestimabile valore scientifico e culturale"

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Melo81
view post Posted on 29/7/2008, 23:12 by: Melo81




"L'occasione migliore per Valguarnera".

Così fu commentata dai cittadini del piccolo centro dell'ennese, la scoperta da parte degli archeologi, di un villaggio preistorico in contrada Màrcato.
Fu un ritrovamento del tutto fortuito, dovuto al fatto che su quel terreno si stavano effettuando lavori di edilizia. Il ritrovamento di manufatti molto antichi (si parla di Mesolitico), unito alla scoperta di uno scheletro dell'età del rame e di ceramiche dell'età del bronzo, non solo riscrisse la storia di Valguarnera, ma pose la Sicilia e l'Italia tutta, al vertice di interessanti quesiti. Questa straordinaria scoperta, di fatto, segnò un cambiamento per tutta la protostoria siciliana, riconosciuta in una nuova facies culturale detta, appunto, di "Caropepe". Dello stesso avviso anche gli studiosi valguarneresi, Pierluigi Bonanno, Carlo, Liborio, Totò Bellone e Angelo Bruno, abbastanza consapevoli del fatto che a Valguarnera un nuovo orizzonte storico-culturale, si affacciava prepotentemente sulla scena archeologica. Nel loro libro "Archeologia e storia di Valguarnera Caropepe e Rossomanno", raccontano un particolare piuttosto importante, capace di far comprendere l'importanza che il villaggio di contrada Màrcato ha avuto nella storia del territorio. E' certo che, negli ultimi cinquant'anni, l'opera distruttiva dell'uom,o ha minato in maniera irreparabile alcune delle strutture preistoriche di grandissima importanza storica. Una serie di grotte, certamente utilizzate come abitazioni, sono state tagliate in parte da alcune ruspe. Ivi giace ancora un'abitazione di campagna, esattamente dietro alla più moderna struttura scolastica "Commerciale Giacomo Magno" che sorge da pochi anni proprio sul suolo di interesse archeologico. E' logico pensare, e le immagini dal satellite sembrano darci ragione, che il villaggio preistorico occupasse un ampio raggio, portando a comprendere alcune delle più nuove abitazioni del paese. Tra la centralissima via Garibaldi e la parallela via San Liborio, durante uno scavo urbano, furono ritrovate tracce di riti funebri; appena qualche metro più avanti, nei pressi della vecchia pescheria, negli anni '70 venne rinvenuta un'ascia ben conservata, venduta probabilmente al mercato nero. Di quest'ultima notizia, purtroppo, non abbiamo alcun riscontro probatorio.

Purtroppo però, nè le istituzioni nè la Sovrintendenza ai beni culturali, sembrano aver giocato un ruolo positivo nella valorizzazione e nel successivo sfruttamento delle immense potenzialità turistiche del luogo. Anzi, con una punta di menefreghismo, si è andati contro ogni logica gestionale, lasciando le buche alla mercè di chiunque. Un vasto incendio ha interessato la zona il 25 giugno 2008, distruggendo le deboli recinzioni in legno e oscurando le mura che per millenni erano rimaste protette da qualche metro di terra. Non si comprende come una istituzione quale la Sovrintendenza, possa aver lasciato questi scavi incustoditi per anni, quando invece nel resto della penisola, a ogni ritrovamento e relativo prelievo di reperti, avviene un accurato seppellimento della zona al fine di preservare e proteggere i siti. Il museo aperto in fretta e altrettanto celermente chiuso, non sembra essere l'unico frutto della disattenzione generale che le istituzioni riservano a una risorsa importante quale il turismo e l'archeologia.



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Dopo l'incendio del 25 giugno 2008 - un cavo elettrico o telefonico pericolosamente a terra.

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Gli ingrottamenti preistorici distrutti per metà dalle ruspe.

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L'incendio del 25 giugno 2008 ha distrutto la recinzione in legno e bruciacchiato le mura preistoriche.

Foto, Video e Articolo di Carmelo Parrinelli
 
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1 replies since 29/7/2008, 18:05   656 views
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