| Maniscalco socio di un'altra azienda ennese. Emergono retroscena sul caso «Habitus».
Si è svolta ieri mattina, al tribunale di Enna, la prima udienza per la dichiarazione di fallimento dell'«Habitus Spa». Dinnanzi al giudice, Luisa Bruno, sono comparsi i 70 operai dell'opificio tessile valguarnerese, con gli avvocati Giuseppe Zangara e Toni Manusè e l'amministratore unico dell'azienda, l'imprenditore palermitano, Giuseppe Maniscalco, difeso dall'avvocato Fabio Tolone. Il giudice Luisa Bruno, esaminata la dichiarazione di fallimento dell'Habitus Spa, presentata da ognuno dei 70 dipendenti e ascoltato il legale di controparte che si è associato ai ricorsi per le dichiarazioni di fallimento, presentati dagli operai, si è riservata di riferire al Collegio. Occorrerà, quindi, attendere i prossimi giorni, per conoscere quali provvedimenti saranno adottati dalla Sezione fallimentare del tribunale di Enna. Il fallimento dell'Habitus Spa, come oramai è noto, attiverà gli ammortizzatori sociali per gli sfortunati operai.
Intanto, in attesa di sapere quale sarà l'esito processuale della vicenda, iniziano ad emergere altre novità sui protagonisti di questo crack. A quanto pare, infatti, al momento, Giuseppe Maniscalco, oltre ad essere proprietario e amministratore unico dell'Habitus Spa, è anche amministratore e socio unico di un'altra azienda del mondo tessile, la Se.ri.ma. Srl, con sede ad Enna in contrada Cafeci. Della Se.ri.ma, che si occupa di servizi alle imprese manifatturerie, è procuratore speciale il milanese Fabio Sgattoni che era presidente del Consiglio di amministrazione dell'Habitus Spa, prima che l'azienda, dalla multinazionale francese Chargeurs, fosse ceduta a Giuseppe Maniscalco.
Quest'ultimo, è divenuto amministratore e socio unico della Se.ri.ma, lo stesso giorno (4 settembre 2003), che acquistò l'Habitus. Dalla Se.ri.ma Srl, fondata il 23 ottobre del 2000 da Giuseppina Arena, in questi quattro anni, nella qualità di amministratori, sono passati tutti quei soggetti che hanno occupato posizioni verticistiche all'interno dell'Habitus Spa, anche quando, questa era sotto il controllo dei francesi di Chargeurs. Della Se.ri.ma, dal 18 luglio 2002 al 28 ottobre 2003, come socio unico, c'è stata anche la «Chargeurs Interfodere Italia». Allo stato attuale, non risulta che la Se.ri.ma. abbia alcun dipendente e non si capisce quale sia il legame con l'Habitus Spa. Il tutto, in ogni caso, tinge ancor più di giallo una vicenda che, visti i 70 posti di lavoro persi, forse andrebbe maggiormente chiarita.
(Fonte: La Sicilia)
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